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BUON APPETITO!!!

Quanti siamo a tavola ?

sabato 28 maggio 2011

BRACIOLE DI CAVALLO

"Le brasciòle de cavadd"

per 4 persone:

8 fettine di carne di cavallo
8 fettine di pancetta
100 gr di caciocavallo
formaggio pecorino
1 spicchio di aglio
un ciuffo di prezzemolo
1/2 cipolla bianca
1/2 bicchiere di vino bianco secco
500 gr di passata di pomodoro
4/5 foglie di basilico
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale, pepe, peperoncino

Solitamente, nel nord Italia, la parola "braciole" indica le fettine di carne da cuocere alla brace, da cui il nome.
Noi del sud invece, definiamo come "le braciole" gli involtini di carne, cotti in tegame...
Insieme al ragù, questa ricetta è la regina della domenica barese, le mitiche "braciole di cavallo"!!


Battere leggermente le fettine di carne, cercando di appianarle.
Adagiare su ogni fetta di carne, una fettina di pancetta, e un cubetto di caciocavallo.
Cosprargere di prezzemolo e aglio tritato, pecorino garattugiato, sale e pepe.


Arrotolare le fette di cavallo ben strette, e fissarle con un paio di stuzzicadenti.
In una pentola, io uso la pentola a pressione, lasciar appassire la cipolla tritata nell'olio extravergine di oliva, quindi adagiare le braciole e lasciarle rosolare a fuoco vivo da tutti i lati.
Bagnare col vino e lasciar sfumare.
Aggiungere la salsa di pomodoro, condire con una presa di sale, il basilico, e la punta di un peperoncino.
Chiudere il coperchio della pentola a pressione, e cuocere per 50 minuti, a partire dal fischio.
Nel caso in cui non si dispone della pentola a pressione, cuocere per almeno due ore, finchè le braciole non si inteneriscono.
Con il ragù ottenuto, potete condire la pasta, meglio se sono le orecchiette baresi!!


Se non piace il sapore della carne di cavallo, che effettivamente è un pò forte, si può fare la ricetta con della carne di vitello.
Ma il gusto delle braciole sarà decisamente diverso!








RAGU' DI MANZO

"U ragù"

per 4 persone:

600 di spezzatino di manzo per ragù
1/2 cipolla bianca
olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino rosso secco
750 ml di salsa di  pomodoro
3/4 foglie di basilico
noce moscata
sale, pepe

Nella pentola a pressione, lasciare appassire a fuoco dolce, la cipolla tritata sottilmente con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Adagiare i pezzi di spezzatino e farli rosolare a fuoco vivace da tutti i lati.
Bagnare col vino rosso, e lasciar sfumare.
Aggiungere la salsa di pomodoro, le foglie di basilico lavate, sale, pepe, e noce moscata in polvere.
Chiudere il coperchio della pentola a pressione e lasciar cuocere per 50 minuti dal fischio.


Il ragù di carne, a Bari, è il piatto tradizionale della domenica, come in gran parte dell'Italia del sud.
Qui lo facciamo con spezzatino di manzo, oppure con le "braciole di cavallo".... ma questa è una ricetta di cui parlare a parte.
La ricetta originale, antichissima e di origini napoletane, prevede la cottura della carne in pezzi a fuoco lento, per ben 3 ore!!
Questo per ottenere carne tenera, e un sugo dalla giusta consistenza.
Infatti un buon ragù, deve essere denso e cremoso.
Una salsa che, se risulta troppo liquida, occorre cuocere ancora, lasciando sobbollire a fuoco lento, e mescolando spesso, per non farla attaccare al fondo del tegame.
Noi donne moderne non abbiamo tutto questo tempo a disposizione, per cui io uso la comoda pentola a pressione.
Seguendo la mia ricetta, otterrete una carne tenera e saporita, e col sugo ci potete condire le tagliatelle, cospargendole di grana grattugiato.

Ma mi raccomando, che siano tagliatelle all'uovo, perchè solo queste riescono a trattenere sulla superficie, il sapore del nostro gustoso ragù!
In alternativa alle tagliatelle, se il sugo del ragù è abbondante, potete preparare la mitica pasta al forno, il cosiddetto timballo, piatto tradizionalmente domenicale per eccellenza.
Oppure condire le orecchiette baresi.
O anche la parmigiana di melanzane.
Ma vi consiglio di cominciare a cucinare molto presto al mattino, perchè le suddette ricette sono lunghe, e laboriose.

ARROSTO DI TACCHINO CON SPINACI

per 4 persone:

600 gr di fesa di tacchino, in una unica fetta
500 gr di spinaci
1/2 cipolla bianca
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
50 gr di margarina
100 gr di pancetta affumicata
1/2 bicchiere di vino bianco secco
noce moscata, salvia, rosmarino
sale, pepe

Mondare gli spinaci, lavarli bene e  tagliarli grossolanamente.
Nel caso si usassero spinaci surgelati, scongelare 6 cubi in acqua calda, scolare e strizzare.
Battere leggermente la fesa di tacchino per renderla di spessore omogeneo, quindi spruzzarla di sale, salvia e rosmarino in polvere.
Arrotolare la fetta di tacchino su sè stessa e legarla stretta con spago da cucina.
Nella pentola a pressione, rosolare la cipolla tritata con i tre cucchiai di olio extravergine di oliva, la pancetta a dadini, e 25 gr di margarina.
Adagiare il rotolo di tacchino, e farlo rosolare nel soffritto da tutti i lati, a fuoco vivace.
Bagnare con il vino bianco e lasciar sfumare.
Aggiungere gli spinaci, e i restanti 25 gr di margarina.
Insaporire con sale, pepe e noce moscata in polvere, quindi mescolare gli spinaci e chiudere il coperchio della pentola a pressione.
Cuocere per 40 minuti dal fischio.
Servire l'arrosto caldo, adagiato sul letto di spinaci.